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Visualizzazione dei post da giugno, 2013

Collegialità, ma il primato non si tocca

Collegialità,  sinodalità  sì, ha detto il Papa, ma sempre  “in armonia con il primato” del Vescovo di Roma. Benedetto XVI parlava non di semplice “ continuità”  ma di “ riforma nella continuità”,  e Francesco sta ora ribadendo uno per  uno i  momenti riformatori, nello stesso tempo interpretandoli “ in continuità”  sulla scia di Papa Ratzinger: dall’ecumenismo ai rapporti con il mondo ebraico e alla collegialità, alla libertà religiosa.  Chi rifiuta i capisaldi del Vaticano II non può affermare di essere in armonia e in comunione con il Pontefice. Il dono e l’impegno di un’omelia teologica   Il 29 giugno 2013 Papa Francesco ha celebrato la Messa nella solennità dei Santi Pietro e Paolo, imponendo il tradizionale Pallio ai 34 nuovi metropoliti, compreso quello di Buenos Aires Tutta l’omelia – come al solito divisa didatticamente in tre parti – è sembrata mirare alla riforma della Curia romana e a decisioni forse imminenti. Il Conclave ha chiesto al nuovo Pontefice d’immettere nella

Insignificanza politica della cristianità italiana‏

La fede abilita noi credenti a interpretare, meglio di qualsiasi altro, le istanze profonde dell’essere umano e a indicare con  serena  tranquilla sicurezza le vie e i mezzi di un pieno appagamento: come mai la presenza dei fedeli laici non riesce a darsi una configurazione coesa e coerente sul piano pubblico?   Dopo questa tornata elettorale due Arcivescovi sono intervenuti per valutare la sconfitta della cristianità italiana: l’Arcivescovo di Ferrara – Comacchio mons. Luigi Negri e l’arcivescovo di Trieste mons. Gianpaolo  Crepaldi . Mons.  Crepaldi  ha concesso  una  intervista a Stefano Fontana per  Vita Nuova,  settimanale della diocesi di Trieste, un’intervista sui fedeli laici nel momento presente, le cui riflessioni vanno ben oltre l’ambio triestino   Eccellenza, nella sua omelia per la chiusura della processione del Corpus Domini di    domenica 2 giugno, lei ha avuto parole dure circa l’approvazione di leggi che possono “compromettere i capisaldi

Di fronte alle attuali sconfitte della cristianità italiana‏

Le attuali due sconfitte lancinanti della cristianità italiana Su  La nuova Bussola Quotidiana  del 20 giugno 2013 mons. Luigi Negri, in coincidenza con i suoi cento giorni nella diocesi di Ferrara Comacchio, esprime una sensazione che mi accomuna:  “Da una  parte c’è  una  incredibile attesa di una autorevolezza cristiana, attesa dai laici, perché non sono pochi coloro che, nello sconcerto attuale di una società evidentemente così empia, sentono il bisogno di una prossimità, il bisogno di essere accolti nelle istanze profonde della vita.  questa sensibilità che monsignor Giussani chiamava “il cammino al vero”, “la ricerca del volto umano”. L’esigenza di questo cammino al vero è fortissima.   È  il rinnovarsi di  una  esigenza di verità e di bellezza, di bene e di giustizia che supera quotidianamente, anche se in modo molto debole, questo grigiore del consumismo, del relativismo etico, dell’ opinionalismo , di questo  massimediaticamente  corretto che inquina la vita della nostra

Continuità magisteriale sulla Nuova Evangelizzazione da Paolo VI a Francesco‏

Continuità, pur con modalità pastorali diverse,  magisteriale  da Paolo  VI  con l’ Evangelii   nuntiandi  a Papa Francesco: “ in  Paolo  VI  la fonte della nuova evangelizzazione” Il 22 giugno 2013 Papa Francesco, ricevendo in udienza i pellegrini della Diocesi di Brescia a Roma per il cinquantenario dell’elezione a Papa del loro conterraneo, ha mostrato la continuità  magisteriale  tra Paolo  VI , Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e lui attraverso l’esortazione apostolica “ Evangelii nuntiandi ”,  che ha definito il più grande documento del magistero di tutti i tempi sulla pastorale, fonte ed origine della “nuova evangelizzazione”. E’ il documento del Sinodo post-sinodale del 1974 uscito nel 1975. E posso dare una testimonianza, Il mio vescovo di Verona,    Giuseppe Carraro, era stato invitato da Paolo  VI  a partecipare al Sinodo, dopo che aveva predicato gli Esercizi

Del tutto cristocentrica la spiritualità di Lutero‏?

Qual è la posizione di Dio nei    miei confronti, come mi trovo io davanti a Dio? “ Come posso avere un Dio misericordioso?”  – questa  scottante domanda di Lutero deve diventare ecumenicamente di nuovo, e certamente in forma nuova, anche la nostra domanda, non accademica, ma concreta.  Questo il primo appello per Luterani e Cattolici per la celebrazione, nel 2017, del 500° anniversario della Riforma protestante “Per me, come Vescovo di Roma, è un momento di profonda commozione incontrarvi qui, nell’antico convento agostiniano di Erfurt . Abbiamo appena sentito che qui Lutero ha studiato teologia. Qui ha celebrato la sua prima Messa. Contro il desiderio del padre, egli non continuò gli studi giurisprudenza, ma studiò teologia e si incamminò verso il sacerdozio nell’Ordine di sant’Agostino. E in questo cammino non gli interessava questo o quello.   Ciò che non gli dava pace era la questione su Dio, che

Difesa di tutte le libertà religiose

Oggi molti si chiedono, di fronte alla demolizione che pare inarrestabile dei fondamenti etici della società, in che misura sia venuto a mancare quell’argine naturale offerto per secoli dalla Chiesa.  Infatti  fino agli anni sessanta i suoi insegnamenti in tema di morale, e la speculare idea di peccato, erano rimasti indiscussi e combaciavano con il sentire comune indipendentemente dalla intensità della vita religiosa individuale. Ma oggi urge l’affermazione forte e chiara di cos’è l’uomo che, se non è ordinato al suo Creatore –e noi aggiungiamo in Cristo – non è nulla e nel nulla rischia di svanire. Alla luce della fede noi crediamo che alla fine trionferà la Verità; ma di questo passo dobbiamo dire: a che prezzo? “Signor Presidente, cari Parlamentari, accogliendo la vostra richiesta, sono lieto di ricevervi stamani, membri del Senato e dell’Assemblea nazionale della Repubblica francese . Al di là delle diverse sensibilità politiche che voi  rappresentate,  la vostra presenza  m

Fede adulta

“ Fede adulta ” negli ultimi decenni è    diventata, soprattutto a livello di  cattolici politicamente impegnati, l’atteggiamento di chi non dà più ascolto alla Chiesa e ai suoi Pastori ma sceglie autonomamente senza tener conto dei valori non negoziabili richiesti dal magistero sociale   “Se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove” ( Ef 5,17).  (Per  Paolo) era tanto sconvolgente per lui questo incontro con Cristo che dice al riguardo: “Sono morto” (Gal 2,19;  Rm  6). Egli è diventato nuovo, un altro, perché non vive più per se stesso e in virtù di se stesso, ma per Cristo ed in Lui. Nel corso degli anni, però, ha anche visto che questo processo di rinnovamento e di trasformazione continua per tutta la vita. Diventiamo nuovi, se ci

Dalla fede il dono della vita eterna‏

La fede è anche oggi una speranza che trasforma e sorregge la nostra vita? E’ essa un messaggio che plasma in modo nuovo la vita stessa o è ormai soltanto “informazione” che, nel frattempo, abbiamo accantonata e che ci sembra superata da informazioni recenti? “Nella ricerca di una risposta vorrei partire dalla forma classica del dialogo con cui il rito del Battesimo esprimeva  l’accoglienza del neonato nella comunità dei credenti e la sua rinascita in Cristo.  Il sacerdote chiedeva innanzitutto quale nome i genitori avevano scelto per il bambino, e

Guarigione e liberazione

11 giugno 2013 Guarigione e liberazione con  la preghiera e il digiuno   “E arrivando (dopo la trasfigurazione) presso i discepoli, videro (Gesù, Pietro . Giacomo e Giovanni) attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro. E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: “Di che cosa discutete con loro ?.   E dalla folla uno gli rispose: “Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto . Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce.  Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti” . Egli allora disse loro:  “” O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi?  Portatelo da me” . E glielo portarono. Alla vista di

Il connubio pastorale di misericordia e pena

Nella pastorale la tensione per il connubio di misericordia e pena: la pena nell’orizzonte di amore pastorale ha una duplice finalità: condannare il delitto e riparare lo scandalo dichiarando pubblicamente che certe azioni non sono conformi al Vangelo, alla morale cristiana, alla vita della Chiesa spingendo a farsi perdonare da Dio e dai  fratelli  Commentando il Vangelo  dell’adultera Papa Francesco  ha ricordato che Dio perdona sempre e quindi lasciamoci perdonare. Ma per lasciarci perdonare occorre la coscienza di aver fatto del male di fronte ad un amore di Dio sempre è più grande di ogni peccato, di ogni male. Riportando i giornali solo che “Dio perdona sempre” non si è fedeli al magistero di Papa Francesco e sull’Osservatore Romano