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Visualizzazione dei post da gennaio, 2012

Anno della fede

Cogliere nell’ Anno della fede un momento propizio per riproporre a tutti il dono della fede nel Cristo risorto, il luminoso insegnamento del Concilio Vaticano II e la preziosa sintesi dottrinale offerta dal Catechismo della Chiesa Cattolica “ Come sappiamo, in aste zone della terra la fede corre il pericolo di spegnersi come una fiamma che non trova più alimento . Siamo davanti ad una profonda crisi di fede, ad una perdita del senso religioso che costituisce la più grande sfida per la Chiesa di oggi. Il rinnovamento della fede deve quindi essere la priorità nell’impegno della Chiesa intera ai nostri giorni. Auspico che l’Anno della fede possa contribuire, con la collaborazione cordiale di tutte le componenti del Popolo di Dio, a rendere Dio nuovamente presente in questo mondo e ad aprire agli uomini l’accesso alla

Legge naturale

L’universo possiede una logica interna accessibile alla ragione umana. La difesa della Chiesa di  un ragionamento morale basato sulla legge naturale  si fonda sulla convinzione che questa legge non è una minaccia alla nostra libertà, bensì una “lingua” che ci permette di comprendere noi stessi e la verità del nostro essere, e di modellare in tal modo un mondo più giusto e più  umano “Uno degli aspetti più memorabili della mia  visita pastorale negli Stati Uniti  è stata l’opportunità che mi ha offerto di riflettere sull’esperienza storica americana della libertà religiosa, e più specificamente sul  rapporto tra religione e cultura . Al centro di ogni cultura, percepito o no, vi è un consenso riguardo alla natura della realtà e del bene morale, e quindi sulle condizioni per la prosperità umana. In America tale consenso, così come racchiuso nei documenti fondanti della nazione, si basava

Liturgie neocatecumenali

Per avvicinare alla ricchezza della vita sacramentale persone che si sono allontanate dalla Chiesa, o non hanno ricevuto una formazione adeguata,    i neocatecumenali possono celebrare l’Eucaristia domenicale nella piccola comunità senza separarsi dalla comunità parrocchiale “Poco fa vi è stato letto il Decreto con cui vengono approvate le celebrazioni presenti nel “Direttorio Catechetico del Cammino Neocatecumenale”, che  non sono strettamente liturgiche, ma fanno parte dell’itinerario di crescita nella fede . E’ in altro elemento che vi mostra come la Chiesa vi accompagni con attenzione in un paziente discernimento, che comprende la vostra ricchezza, ma guarda anche alla comunione e all’armonia dell’intero Corpus  Ecclesiae . Questo mi offre l’occasione per un breve pensiero sul valore della Liturgia. Il Concilio Vaticano II la definisce come l’opera di Cristo sacerdote e del suo corpo che è la Chiesa (SC 7). A prima vista ciò potrebbe apparire strano, perché sembra che l’opera di

Preghiera ecumenica

La preghiera per l’unità deve diventare parte integrante della nostra orazione, della vita orante di tutti i cristiani, in ogni luogo e in ogni tempo, soprattutto quando persone di tradizioni diverse s’incontrano e lavorano insieme per la vittoria, in Cristo, su tutto ciò che è peccato, male, ingiustizia, violazione della dignità dell’ uomo “La Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani che, da oltre un secolo, viene celebrata ogni anno da cristiani di tutte le Chiese e Comunità ecclesiali, per  invocare quel dono straordinario per cui lo stesso Signore ha pregato durante l’Ultima Cena, prima della sua passione: “Perché tutti siano una sola cosa; come  tu , Padre, sei in me ed io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” ( Gv 17,21).  La pratica della Settimana di Preghiera per l’Unità dei cristiani fu introdotta nel 1908 da Padre Paul  Wattson , fondatore di una comunità religiosa anglicana che entrò

La dimensione relazionale

La fede ci dice che ogni uomo è un essere chiamato a vivere in relazione e che l’”io” può trovare se stesso a partire da un “tu” che lo accetti e lo ami. E questo “Tu” è anzitutto Dio, l’unico capace di dare all’uomo un’accoglienza incondizionata e un amore infinito, e sono gli altri, a iniziare dai più vicini. Riscoprire questa relazionalità come elemento costitutivo della propria esistenza è il primo passo per dare vita a una società più umana. “La crisi economica e finanziaria che ha colpito varie aree del mondo e che, come ho avuto modo di ricordare, ha le sue radici più profonde in una crisi etica . L’etimologia della parola “crisi” richiama la dimensione del “separare” e, in senso lato, del “valutare”. La crisi attuale allora, può essere anche un’occasione per l’intera comunità civile di verificare se i valori posti a fondamento

Mondo buio e luce divina

Davvero il mondo è buio, laddove non è rischiarato dalla luce divina! Davvero il mondo è oscuro, laddove l’uomo non riconosce il proprio legame con il Creatore e, così, mette a rischio anche i suoi rapporti con le altre creature e con lo stesso creato. “Signore e Signori Ambasciatori ! L’incontro odierno avviene tradizionalmente alla fine delle  festività natalizie,  in cui la Chiesa celebra la venuta del Salvatore. Egli viene nel buio della notte, eppure la sua presenza è immediatamente fonte di luce e di gioia ( Lc  2,9-10).  Davvero il mondo è buio, laddove non è rischiarato dalla luce divina! Davvero il mondo è oscuro, laddove l’uomo non riconosce più il proprio legame con il Creatore e, così, mette a rischio anche i suoi rapporti con le altre creature e con lo stesso creato. Il momento attuale è segnato purtroppo da un profondo malessere e le diverse crisi: economiche, politiche e sociali, ne sono una drammatica espressione. A tale proposito non posso non  menzionare,  anzitutto

Concilio nel Catechismo

Il Catechismo della Chiesa Cattolica, ponendosi nella linea   del rinnovamento nella continuità dinamica o Tradizione, è un autentico frutto del Concilio Vaticano II, un compendio di tutta la dottrina cattolica e un testo sicuro per i catechismi locali La Congregazione per la Dottrina della Fede, con la data del 7 gennaio 2012, ha dato una Nota con indicazioni pastorali per l’Anno della Fede, che avrà inizio l’11 ottobre 2012, nel cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II, voluto dal beato Giovanni XXIII, e nel ventesimo anniversario della sua interpretazione nella continuità riformatrice cioè il Catechismo della Chiesa Cattolica, offerto alla Chiesa dal magistero del beato Giovanni Paolo II (11 ottobre 1992). Con la Lettera apostolica Porta fidei dell’11 ottobre 2011 il Santo padre Benedetto XVI ha indetto un

Il Vescovo

Il Vescovo deve essere un uomo dal cuore inquieto che non si accontenta delle cose abituali di questo mondo, ma segue l’inquietudine del cuore che lo spinge ad avvicinarsi interiormente sempre più a Dio, a cercare il suo Volto, a conoscerlo sempre di più, per  poterLo  amare sempre  più “I Magi d’Oriente precedono . Inaugurano il cammino dei popoli verso Cristo. Durante questa santa Messa conferirò a due sacerdoti l’Ordinazione episcopale, li consacrerò Pastori del popolo di Dio. Secondo le parole di Gesù, precedere il gregge fa parte del compito del Pastore ( Gv  10,4). Quindi, in quei personaggi che come primi pagani trovarono la via verso Cristo, possiamo forse cercare – nonostante tutte le differenze nelle vocazioni e nei compiti – indicazioni per il compito dei

Con quale atteggiamento guardare il nuovo anno?

“Nel salmo 130 troviamo una bellissima immagine . Il Salmista dice che l’uomo di fede attende il Signore “più che le sentinelle l’aurora” (v. 6), lo attende con ferma speranza, perché sa che porterà luce, misericordia, salvezza. Tale attesa nasce dall’esperienza del popolo eletto, il quale riconosce di essere educato da Dio a guardare il mondo nella sua verità e non lasciarsi abbattere dalle tribolazioni. Vi invito a guardare il 2012 con questo atteggiamento fiducioso. E’ vero che

Preghiamo, certi dell’azione benefica, liberante e sanante di Dio

Siamo convenuti, come ogni secondo martedì del mese, certi della preghiera di Gesù, qui con noi ed eucaristicamente dinnanzi a noi, legata alla sua prodigiosa azione liberatrice, guaritrice e consolante. Nei Vangeli sono presentate varie situazioni in cui Gesù prega di fronte all’opera benefica e sanante di Dio Padre, che agiva allora e agisce questa sera, qui e ora, attraverso di Lui. Si tratta di una preghiera che, ancora una volta, manifesta il rapporto unico di conoscenza e di comunione con il Padre, mentre Gesù, allora e qui e ora, si lascia coinvolgere con grande partecipazione umana nel disagio dei suoi amici, per esempio di Lazzaro e della sua famiglia, o dei tanti poveri, ossessi, posseduti,