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Visualizzazione dei post da gennaio, 2010

Politica

La speranza di una nuova generazione di italiani e di cattolici per l’agire politico nella carità nella verità a livello sociale Martedì 26 gennaio i Vescovi italiani hanno analizzato il “sogno” di una nuova generazione di politici cattolici, in riferimento a quanto ha affermato nella sua prolusione di lunedì 25 gennaio il loro Presidente, il Cardinale Angelo Bagnasco , che ha presentato alcun caratteristiche che dovrebbero avere sia coloro che sono già attualmente impegnati e sia in vista di una nuova generazione soprattutto di giovani. Associazioni e Movimenti hanno accolto questo input che offriamo: “Mi avvio alla conclusione ( della prolusione al Consiglio Permanente), confidando un sogno, di quelli che si fanno ad occhi aperti, e che dicono una direzione verso cui preme andare. Mentre incoraggiamo i cattolici impegnati in politica ad essere sempre coerenti con la fede che include ed eleva ogni istanza e valore veramente umani, vorrei che questa stagione contribuisse a

Rinnovamento della Chiesa

San Francesco non rinnova la Chiesa senza o contro il Papa, ma solo in comunione con lui “ Nacque al mondo un sole”. Con queste parole, nella Divina Commedia, il sommo poeta italiano Dante Alighieri allude alla nascita di Francesco, avvenuta alla fine del 1181 o agli inizi del 1182, ad Assisi. Appartenente ad una ricca famiglia – il padre era commerciante di stoffe -, Francesco trascorse un’adolescenza e una giovinezza spensierate, coltivando gli ideali cavallereschi del tempo. A vent’ anni prese parte ad una campagna militare, e fu fatto prigioniero. Si ammalò e fu liberato. Dopo il ritorno ad Assisi, cominciò in lui un lento processo di conversione spirituale, che lo portò ad abbandonare gradualmente lo stile di vita mondano, che aveva praticato fino ad allora . Risalgono a questo periodo i celebri episodi dell’incontro con il lebbroso, a cui Francesco, sceso da cavallo, donò il bacio della pace, e del messaggio del Crocifisso nella chiesetta di san Damiano. Per tre volte il

Testimonianza di unità

Ogni testimonianza di unità nasce dall’incontro col Risorto, si nutre del rapporto costante di Lui, è animata dall’amore profondo verso di Lui “Il Cristo risorto appare ai discepoli di Emmaus , li conforta, vince il loro timore, i loro dubbi, si fa loro commensale e apre il cuore all’intelligenza delle Scritture. Ricordando quanto doveva accadere e che costituirà il nucleo centrale dell’annuncio cristiano . Gesù afferma: “Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme” ( Lc 24,46-47). Questi sono gli eventi dei quali renderanno testimonianza innanzitutto i discepoli della prima ora e, in seguito, i credenti in Cristo di ogni tempo e di ogni luogo. E’ importante, però, sottolineare che questa testimonianza, allora come oggi, nasce dall’incontro col Risorto, si nutre del rapporto costante con Lui, è animata dall’amore profondo ver

Testimoni

La fecondità evangelica di una testimonianza comune a Cristo “Il tema proposto in questa Settimana (2010) per la meditazione e la preghiera è: l’esigenza di una testimonianza comune a Cristo. Il breve testo proposto come tema “Di questo voi siete testimoni” è da leggere nel contesto dell’intero capitolo 24 del Vangelo secondo Luca. Ricordiamo brevemente il contenuto di questo capitolo. Prima le donne si recano al sepolcro, vedono i segni della Risurrezione di Gesù e annunciano quanto hanno visto agli Apostoli e agli altri discepoli (v. 8); poi lo stesso Risorto appare ai discepoli di Emmaus lungo il cammino, appare a Simon Pietro e successivamente agli “Undici e agli altri che erano con loro” (v. 33). Egli apre la mente alla comprensione delle Scritture circa la sua Morte redentrice e la sua Risurrezione, affermando che “nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati” (v. 47). Ai discepoli che si trovano “riuniti” insieme

Decalogo

La centralità del Decalogo come comune messaggio etico di valore perenne per Israele, la Chiesa , i non credenti e l’intera umanità “La nostra vicinanza e fraternità spirituali trovano nella Sacra Bibbia – in ebraico Sifre Qodesh o ‘Libri di Santità’ – il fondamento più solido e perenne, in base al quale veniamo costantemente posti davanti alle nostre radici comuni, alla storia e al ricco patrimonio spirituale che condividiamo. E’ scrutando il suo stesso mistero ( cioè la via umana alla Verità e alla Vita) che la Chiesa , Popolo di Dio della Nuova Alleanza, scopre il proprio profondo legame con gli Ebrei, scelti dal Signore primi fra tutti ad accogliere la sua parola (CCC, 839). “A differenza della altre religioni non cristiane , la fede ebraica è già risposta alla Rivelazione di Dio nell’Antica Alleanza. E’ al popolo ebraico che appartengono l’’adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse, i patriarchi; da essi proviene Cr

Sviluppo

La crescita morale e spirituale di ogni persona umana al centro dell’azione politica “La crisi che ha investito l’economia mondiale ha offerto la possibilità di ripensare il modello di crescita perseguito in questi ultimi anni. Nell’Enciclica Caritas in veritate ho ricordato che lo sviluppo umano per essere autentico deve riguardare l’uomo nella sua totalità e deve realizzarsi nella carità e nella verità. Ogni persona umana, infatti, è al centro dell’azione politica e la sua crescita morale e spirituale deve essere la prima preoccupazione di coloro che sono stati chiamati ad amministrare la comunità civile. E’ fondamentale che quanti hanno ricevuto dalla fiducia dei cittadini l’alta responsabilità di governare le istituzioni avvertano prioritaria l’esigenza di perseguire costantemente il bene comune, che “non è un bene ricercato per se stesso, ma per ogni persona che fa parte della comunità sociale e che solo in essa può realmente e più efficacemente conseguire il

Congregazione della fede

La dignità di ogni persona, creata in Cristo e per Cristo, è un punto fermo nell’annuncio del Vangelo nell’evangelizzazione “Anzitutto, desidero sottolineare come la Vostra Congregazione partecipi al ministero di unità, che è affidato, in special modo, al Sommo Pontefice, mediante il suo impegno per la fedeltà dottrinale L’unità è infatti primariamente unità di fede, sostenuta dal sacro deposito, di cui il Successore di Pietro è il primo custode e difensore. Confermare i fratelli nella fede, tenendoli uniti nella confessione del Cristo crocifisso e risorto costituisce per colui che siede sulla Cattedra di Pietro il primo e fondamentale compito conferitogli da Gesù. E’ un inderogabile servizio dal quale dipende l’efficacia dell’azione evangelizzatrice della Chiesa fino alla fine dei secoli. Il Vescovo di Roma, della cui potestas docendi partecipa la Vostra Congregazione , è tenuto costantemente a proclamare: “Dominus Iesus” – “Gesù è il Signore”. La potestas docendi, infatt

Mendicanti

Gli Ordini Mendicanti, maestri con la parola e testimoni con l’ esempio “Maestri con la parola e testimoni con l’esempio, essi sanno promuovere un rinnovamento ecclesiale stabile e profondo, perché essi stessi sono profondamente rinnovati, sono in contatto con la vera novità: la presenza di Dio nel mondo. Tale consolante realtà, che in ogni generazione cioè nascono santi e portano la creatività del rinnovamento, accompagna costantemente la storia della Chiesa in mezzo alle tristezze e agli aspetti negativi del suo cammino. Vediamo, infatti, secolo per secolo , nascere anche le forze della riforma e del rinnovamento, perché la novità di Dio è inesorabile e dà sempre nuova forza per andare avanti. Così accade anche nel secolo tredicesimo, con la nascita e lo straordinario sviluppo degli Ordini Mendicanti ¨ un modello di rinnovamento in una nuova epoca storica. Essi furono chiamati così per la loro caratteristica di “mendicare”, di ricorrere, cioè , umilmente al sostegno economic

Ecologia, laicità positiva, libertà di religione

Tre leve per qualificare in meglio il mondo: ecologia, laicità positiva , libertà di religione Come ogni anno papa Benedetto XI, lunedì 11 gennaio, ha rivolto al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede il suo discorso sullo stato del mondo. Punti salienti: ecologia della natura, soprattutto dell’uomo, laicità positiva , libertà di religione. 1. Ecologia della natura, ma soprattutto dell’ uomo “ Vent’ anni fa, quando cadde il Muro di Berlino e quando crollarono i regimi materialisti ed atei che avevano dominato lungo diversi decenni una parte di questo continente, si è potuta avere la misura delle profonde ferite che un sistema economico privo di riferimenti fondato sulla verità dell’uomo aveva inferto, non solo alla dignità e alla libertà di ogni persona e dei popoli, ma anche alla natura, con l’inquinamento del suolo, delle acque e dell’aria. La negazione di Dio sfigura la libertà della persona umana, ma devasta anche la creazione! Ne consegue che la salvaguardi