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Visualizzazione dei post da 2010

Gli angeli

“Sulla terra pace agli uomini, che egli ama”, “pace agli uomini di buona volontà” Dobbiamo leggere ambedue i testi insieme; solo così comprendiamo la parola degli angeli in modo giusto “Il Vangelo di Natale ci racconta che una moltitudine di angeli dell’esercito celeste lodava Dio e diceva: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama” (Lc 2,14). La Chiesa ha amplificato questa lode, che gli angeli hanno intonato di fronte all’evento della Notte Santa, facendone un inno di gioia sulla gloria di Dio. “Ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa”. Ti rendiamo grazie per la bellezza, per la   grandezza, per la bontà di Dio, che in questa notte diventano visibili a noi. L’apparire della bellezza, del bello, ci rende lieti senza che dobbiamo interrogarci sulla sua utilità. La gloria di Dio, dalla quale proviene ogni bellezza, fa esplodere in noi

Il Verbo si è fatto carne

Dal Natale Dio possiede un volto umano e ci ama sino alla fine: ogni singolo e l’umanità nel suo insieme “Cari fratelli e sorelle, che mi ascoltate da Roma e dal mondo intero, con gioia vi annuncio il messaggio di Natale: Dio si è fatto uomo, è venuto ad abitare in mezzo a noi. Dio non è lontano: è vicino, anzi, è l’”Emanuele”, Dio con noi. Non è uno sconosciuto: ha un volto, quello di Gesù. E’ un messaggio sempre nuovo, sempre sorprendente, perché oltrepassa ogni nostra più audace speranza. Soprattutto perché non è solo un annuncio: è un avvenimento, un accadimento, che testimoni credibili hanno veduto, udito, toccato   nella Persona di Gesù di Nazareth! Stando con

Oltre le cose penultime

Occorre portare le persone a guardare oltre le cose penultime e mettersi alla ricerca delle ultime “L’insegnamento delle “cose ultime” è parte centrale della fede. Tratta argomenti come l’inferno, il purgatorio, l’anticristo, la persecuzione della Chiesa negli ultimi tempi. Il ritorno di Cristo e il giudizio finale. Perché nella predicazione regna un silenzio così assordante sui temi escatologici che, rispetto ad esempio al celibato o all’ordinazione sacerdotale delle donne, sono veramente di natura esistenziale e dunque riguardano ognuno? “E’ una questione molto seria. La nostra predicazione, il nostro annunzio effettivamente è ampiamente orientato, in modo unilaterale, alla creazione di un mondo migliore, mentre il mondo realmente migliore quasi non è più menzionato. Qui dobbiamo fare un esame di coscienza. Certo,

Benedetto XVI e Maria

Le apparizioni, come Fatima, sono come una finestra di speranza che Dio apre quando l’uomo Gli chiude la porta “ Al contrario del suo predecessore, Lei è considerato un teologo con un orientamento più cristocentrico che mariano. Eppure solo un mese dopo la Sua elezione Lei esortò i credenti radunati in Piazza San Pietro ad affidarsi alla Madonna di Fatima. Nel corso della sua Visita a Fatima nel maggio 2010 usò parole spettacolari: l’avvenimento di 93 anni fa, il cielo si è aperto proprio sul Portogallo, è “come una finestra di speranza Che Dio apre quando l’uomo Gli chiude la porta”. Proprio il Papa che il mondo conosce come il difensore della ragione ora dice: “ La Vergine Maria è venuta dal Cielo per ricordarci la verità del Vangelo”. E’ vero, sono cresciuto in una pietà anzitutto cristocentrica, come si era andata sviluppando tra

Il Dio paziente della storia

Il Dio paziente e fedele, che sa aspettare, che sa fermarsi, che sa rispettare i tempi della nostra esistenza, della nostra crescita “Siate costanti, fratelli, fino alla venuta del Signore” ( Gc 5,7)…L’invito dell’Apostolo ci indica la strada che conduce a Betlemme liberando il nostro cuore da ogni fermento di insofferenza e di falsa attesa, che può sempre annidarsi in noi se dimentichiamo che Dio è già venuto, è già operante nella nostra storia personale e comunitaria e chiede di essere accolto .. Il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe si è rivelato, ha mostrato il suo volto e ha preso dimora nella nostra carne, in Gesù, figlio di Maria – vero Dio   vero uomo – che incontreremo nella Grotta di Betlemme. Tornare lì, in quel luogo umile e angusto, non è un semplice itinerario ideale:   è il cammino che

Il futuro del mondo

E’ in gioco il futuro del mondo: quindi la responsabilità dei cristiani in questo tempo con il compito della Chiesa di annunciare il Vangelo “Il pensiero va innanzitutto all’ incontro con il mondo della cultura nella Westminster Halll , un incontro in cui la consapevolezza della responsabilità comune in questo momento storico creò una grande attenzione, che, in ultima analisi, si rivolse alla questione circa la verità e la stessa fede. Che in questo dibattito la Chiesa debba recare il proprio contributo, era evidente per tutti. Alexis de Tocqueville, a suo tempo, aveva osservato che in America la democrazia era diventata possibile e aveva funzionato, perché esisteva un consenso morale di base che, andando al di là delle singole

Ai sacerdoti

Nella visione di sant’ Ildegarda , il volto della Chiesa è strappato per colpa dei sacerdoti. Così come lei l’ha visto ed espresso, l’abbiamo vissuto in quest’anno. Dobbiamo accogliere questa umiliazione come un’esortazione alla verità e una chiamata al rinnovamento “ Excita , Domine , potentiam tuam , et veni”: nella grandi angustie, alle quali siamo stati esposti in quest’anno, tale preghiera di Avvento mi è sempre tornata di nuovo alla mente e sulle labbra. Con grande gioia avevamo iniziato l’ Anno sacerdotale e, grazie a Dio, abbiamo potuto concluderlo anche con grande gratitudine, nonostante si sia svolto diversamente da come ce l’avevamo aspettato. In noi sacerdoti e nei laici, proprio anche nei giovani, si è rinnovata la consapevolezza di quale dono rappresenti il sacerdozio della Chiesa Cattolica, che ci è stato affidato

Libertà religiosa

Libertà religiosa, via per la pace 1. “…Ringrazio vivamente i governi che si adoperano per alleviare le sofferenze di questi fratelli in umanità (comunità cattoliche in Iraq e in tutto il Medio Oriente) e invito i Cattolici a pregare per i loro fratelli nella fede che soffrono violenze e intolleranze e ad essere solidali con loro . In tale contesto, ho sentito particolarmente viva l’opportunità di condividere con tutti voi alcune riflessioni sulla libertà religiosa, via per la pace. Infatti, risulta doloroso constatare che in alcune regioni del mondo non è possibile professare ed esprimere liberamente la propria religione, se non a rischio della vita e della libertà personale. In altre regioni vi sono forme più silenziose e sofisticate di pregiudizio e di opposizione verso i credenti e i simboli religiosi. I cristiani sono

Santa Veronica Giuliani

“Ho trovato l’Amore, l’Amore si è lasciato vedere!” “Santa Veronica (1660 – 1727) ha una spiritualità marcatamente cristologica – sponsale: è l’esperienza di essere amata da Cristo . Sposo fedele e sincero, e di voler corrispondere con un amore sempre più coinvolto e appassionato. In lei tutto è interpretato in chiave d’amore, e questo le infonde una profonda serenità. Ogni cosa è vissuta in unione con Cristo, per amore suo, e con la gioia di poter dimostrare a Lui tutto l’amore di cui è capace una creatura. Il Cristo a cui Veronica è profondamente unita è quello sofferente della passione, morte e risurrezione; è Gesù nell’atto di offrirsi al Padre per salvarci. Da questa esperienza deriva anche

La Chiesa nella Parrocchia

La bellezza della Chiesa che, sotto la guida del Vescovo – e, nella Parrocchia, sotto la guida del Parroco che ne fa le veci -, cammina in comunione verso il regno di Dio “Ammiro insieme con voi questa nuova Chiesa (della Parrocchia di San Massimiliano Kolbe ) e gli edifici parrocchiali e con la mia presenza desidero incoraggiarvi a realizzare sempre meglio quella Chiesa di pietre vive ch siete voi stessi . Conosco tante e significative opere di evangelizzazione che state attuando. Esorto tutti i fedeli a dare il proprio contributo per l’edificazione della comunità, in particolare nel campo della catechesi, della liturgia e della carità – pilastri della vita cristiana –

Omelia natalizia alla scuola di Benedetto XVI n. 4

4. Ipotesi di Omelia natalizia alla scuola di Benedetto XVI Dio è Emanuele Dio è Emanuele. Dio si nasconde affinché noi siamo la sua immagine, affinché in noi ci possano essere libertà e amore. E che nascondiglio ha trovato! Si nasconde in un bambino, in una stalla. Sembra essere la massima contraddizione immaginabile rispetto all’onnipotenza e al cielo. Ed è per questo che i dotti esegeti della Bibbia non siano riuscita a trovarlo. Sapevano bene che il Messia sarebbe nato a Betlemme, nella città di Davide, pastore nello splendore della grandezza del nome di Dio, e che avrebbe mandato dei pastori, come sta scritto nel libro del profeta Michea in riferimento al mistero della Notte Santa. Sapevano che cosa sta

Omelia natalizia alla scuola di Benedetto XVI n. 3

3. Ipotesi di Omelia natalizia alla scuola i Benedetto XVI Dio si nasconde in un bambino, in una particola, per assimilare ogni volto umano a Lu i Dio per nove mesi nel grembo di Maria assume un volto umano per amarci fino a lasciarci uccidere ma senza soccombere con la risurrezione, presente risorto fino al compimento della storia nella corporeità della Chiesa, parla in continuità attraverso le Scritture e dalla croce si fa dono in persona nei sacramenti, si fa presenza reale nell’Eucaristia per assimilare a Lui, col dono del Suo Spirito, ogni uomo, salvarlo e rialzarlo chiamandolo a quell’unione di amore con Lui per la vita veramente vita, la vita eterna. E tutto fin dal grembo materno in Maria. L’Essere tutto in atto cui rimanda ciò che viene all’esistenza, teorizzato dai grandi filosofi secondo i quali con nessun rapporto con ciò che esiste, inutile quindi la preghiera, biblicamente quest’Essere ama ogni uomo e

Omelia natalizia alla scuola di Benedetto XVI n. 2

2. Ipotesi di omelia natalizia alla scuola di Benedetto XVI Riferivano tutto quello che avevano udito Il Vangelo di questo Natale cioè Dio che si fa Parola qui e ora ci dice una cosa importante sui pastori. Dice che si affrettavano ad andare a Betlemme e riferivano tutto quello che avevano udito. Quegli uomini, che sicuramente erano di poche parole, lodavano e glorificavano Dio, ciò di cui il loro cuore era pieno e traboccava dalle loro labbra. Si affrettavano. Questa specie di fretta la troviamo molte altre volte nella Sacra Scrittura cioè nella documentazione ispirata di Dio che parla: Maria si mette in cammino in fretta dopo l’Annunciazione per andare a far visita alla sua parente Elisabetta; i pastori si affrettano a raggiungere la mangiatoia; Pietro e Giovanni corrono dal Risorto. Questa fretta però non ha niente a che vedere con la

Omelia natalizia alla scuola di Benedetto XVI n. 1

1.Ipotesi di omelia natalizia alla scuola di Benedetto XVI Su andiamo a Betlemme Memorizziamo Betlemme per cogliere il Dio con noi nell’Eucaristia, con un amore più grande dei nostri peccati nella Riconciliazione, natalizia andiamo a Betlemme! La frase pronunciata dai pastori nella Notte Santa è stata attualizzata in continuità convenendo alla Messa di Natale e con essa viene detto che cosa realmente significhi la fede celebrata a Natale. E’ un invito a farsi pastori per poter udire la voce dell’angelo che oggi annuncia la gioia del Dio dal volto umano di essere con noi, con ciascuno singolarmente e con l’umanità nel suo insieme. Infatti questa gioia è sempre attuale perché proviene in continuità da Dio. E’ una

Immacolata per noi

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L’Immacolata ci dice che siamo tutti chiamati ad aprirci all’azione dello Spirito Santo per poter giungere, nel nostro destino finale, ad essere immacolati, pienamente e definitivamente liberi dal male “Che cosa ci dice Maria (nella solennità dell’Immacolata) ? Lei ci parla con la Parola di Dio, che si è fatta carne nel suo grembo. Il suo “messaggio” non è altro che Gesù, Lui che è tutta la sua vita. E’ grazie a Lui e per Lui che lei è l’Immacolata. E come il Figlio si è fatto uomo per noi, così anche lei, la Madre, è stata preservata dal peccato per noi, per tutti, quale anticipo della salvezza di Dio per ogni uomo. Così Maria ci dice che siamo tutti chiamati ad aprirci all’azione dello Spirito Santo per poter giungere nel nostro destino finale, ad essere immacolati, pienamente e definitivamente liberi dal male. Ce lo dice con la sua stessa santità, con uno sguardo pieno di

Teologia cattolica

Nessuna teologia è tale se non è integrata nella vita e riflessione della Chiesa attraverso il tempo e lo spazio “I lavori di questo ottavo “quinquennio” della Commissione Teologica Internazionale ,   affrontano i seguenti temi di grande peso: -          la teologia e la sua metodologia; -          la questione dell’unico Dio in rapporto alle tre religioni monoteistiche; -          l’ integrazione della Dottrina sociale della Chiesa nel contesto più ampio della Dottrina cristiana. “L’amore del Cristo infatti ci possiede; e noi sappiamo bene che uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti. Ed Egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma

Liturgia

Il destino della fede e della Chiesa si decide “nel rapporto con la liturgia” “La Chiesa diviene visibile agli uomini in molte cose: nella Caritas , nei progetti missionari, ma il luogo nel quale se ne fa realmente maggiore esperienza come Chiesa, è la liturgia. Ed è giusto che sia così. In fondo il senso della Chiesa è di permettere che ci volgiamo a Dio   e di lasciare entrare Dio nel mondo. La liturgia è l’atto nel quale crediamo che Lui viene tra noi e noi lo tocchiamo. E’ l’atto nel quale si compie l’essenziale: entriamo in contatto con Dio. Egli viene a noi e noi veniamo illuminati da lui. In essa siamo ammaestrati e ci viene data forza in una duplice forma: da un lato, ascoltando la sua parola, così che Lo sentiamo parlare veramente, Egli ci indica la strada da seguire; dall’altro per il fatto che Egli stesso si dona a noi nel Pane transustanziato. Naturalmente le parole possono

Metro di giudizio morale

La statistica non è il metro di giudizio della morale “La vita è troppo grande e troppo sacra perché la si manipoli. E come se (l’Humanae vitae) avesse voluto dirci: non uccidiamo i bambini, perché altrimenti verremo eliminati noi stessi, spazzata via la nostra società, distrutto il nostro pianeta. Forse allora non si poteva comprendere questa visione. Oggi assistiamo non solo ai danni giganteschi che la pillola abortiva ha prodotto sulla salute e sull’ambiente; vediamo pure come i nostri sistemi sociali crollano perché siamo divenuta una società sterile senza figli, che perde le sue fondamenta. E tuttavia la Chiesa Cattolica riesce a stento a rendere comprensibile la sua morale sessuale. Una top model brasiliana afferma ad esempio che al giorno d’oggi non c’è nessuna donna

La Chiesa, perenne corporeità di Cristo

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Dio non è solo parola per noi. Nei Sacramenti Egli si dona a noi in persona, attraverso la Chiesa come perenne corporeità di Cristo in noi, come organismo vivente di Cristo “Cos’è in realtà per Lei la Chiesa , cosa sia questo “organismo spirituale”, come ebbe una volta a definirla. In un’omelia Lei ha citato Paolo VI che diceva di amare così tanto la Chiesa che l’avrebbe voluta sempre “abbracciare, salutare, amare”. Vorrei, continuava il papa, “finalmente comprenderla tutta nella sua storia, nel suo disegno divino, nel suo destino finale, nella sua complessa, totale e unitaria composizione…”. Paolo VI concluse il suo pensiero con le parole: “Corpo Mistico di Cristo”. Riprendeva quello che aveva sviluppato San Paolo che aveva definito la Chiesa come perenne corporeità di Cristo, come organismo vivente di Cristo. Paolo dunque non intendeva la Chiesa come istituzione, come organizzazione, ma come organismo vivente, nel quale tutti operano l’uno per l’altro e l’uno con l’altro, essend

Nuova evangelizzazione

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Viviamo in un’epoca nella quale è necessaria una nuova evangelizzazione “ Santo Padre, il contributo della Chiesa per la crescita della civiltà è sempre stato di grande rilievo. Oggi, invece, in molti paesi si va sempre più diffondendo un atteggiamento di disprezzo e, sempre più, anche di vera e propria ostilità nei confronti della religione cristiana. Cosa è successo?” “Innanzitutto bisogna dire che lo  sviluppo del progressismo moderno e della scienza ha creato una mentalità per la quale si crede di potere rendere superflua “l’ipotesi Dio”, per dirla con Laplace.  Oggi l’uomo crede di potere tutto quello che prima aveva atteso unicamente da Dio. Per quel modello di pensiero, che si ritiene scientifico, le cose della fede sono arcaiche, mitiche, appartenenti ad una civiltà ormai superata. Così la religione, ed in ogni caso quella cristiana, viene relegata tra le cose del passato. Già nel diciottesimo secolo l’Illuminismo proclamava che un giorno sarebbe scomparso anche il Papa, il Da

Comune testimonianza

Nell’avvicinamento cattolici – ortodossi diviene nuovamente visibile la nostra comune responsabilità nel presentare al mondo il Signore Risorto “In questo gioioso giorno della Festa di Sant’Andrea Apostolo, insieme a tutti i fratelli e sorelle cattolici, mi unisco a Lei nel rendimento di grazie a Dio per le meraviglie che egli ha compiuto, nella sua infinita misericordia, attraverso la vita e il martirio di sant’Andrea . Gli Apostoli, offrendo la loro vita in sacrificio per il Signore e per i loro fratelli, hanno dato testimonianza alla Buona Novella da essi proclamata sino ai confini del mondo allora conosciuto. La Festa dell’Apostolo, che cade in questo giorno nei calendari liturgici dell’Oriente e dell’Occidente, rappresenta, per tutti coloro che

Memores Domini

La memoria comunitaria di quel Dio che possiede un volto umano riempie il cuore di una gioia profonda “Cari fratelli e sorelle, volentieri avrei presieduto le Esequie della cara Manuela Camagni , ma – come potete immaginare – non mi è stato possibile . Tuttavia, la comunione in Cristo permette a noi cristiani una reale vicinanza spirituale, in cui condividiamo la preghiera e l’affetto dell’anima. In questo vincolo profondo saluto tutti voi, in particolare i famigliari di Manuela, il Vescovo diocesano, i sacerdoti, i Memores Domini, gli amici. Vorrei offrire qui brevemente la mia testimonianza su questa nostra Sorella, che è partita per il

Giuliana di Norwich

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L’ottimismo vero si fonda sulla certezza di essere amati da Dio e di essere protetti dalla sua Provvidenza “Le donne e gli uomini che si ritirano per vivere in compagnia di Dio, (come la mistica Giuliana di Norwich vissuta dal 1342 al 1430), proprio grazie a questa loro scelta, acquisiscono un grande senso di compassione per le pene e le debolezze degli altri . Amiche ed amici di Dio, dispongono di una sapienza che il mondo, da cui si allontanano, non possiede e, con amabilità, la condividono con coloro che bussano alla loro porta. Penso, dunque, con ammirazione   con riconoscenza, ai monasteri di clausura femminili e maschili che, oggi più che mai, sono oasi di pace e di speranza, prezioso tesoro per tutta la Chiesa , specialmente nel richiamare il primato di Dio e l’importanza di una preghiera costante e intensa per il cammino di fede.

Le nostre attese

La nostra “statura” morale e spirituale si può misurare da ciò che attendiamo, da ciò in cui speriamo Oggi, prima domenica di Avvento , la Chiesa inizia un nuovo Anno liturgico , un nuovo cammino di fede che, da una parte, fa memoria dell’evento di Gesù Cristo e, dall’altra, si apre al suo compimento finale. E proprio da questa duplice prospettiva vive il Tempo di Avvento, guardando sia alla prima venuta del Figlio di Dio, quando nacque dalla Vergine Maria, sia al suo ritorno glorioso, quando verrà “a giudicare i vivi e i morti”, come diciamo nel Credo. Su questo suggestivo tema dell’”attesa” vorrei ora brevemente soffermarmi, perché si tratta di un aspetto profondamente

Vita consacrata

La passione per Cristo e per l’umanità della vita consacrata in Europa “Desidero esprimere vivo ringraziamento per quanto fate nella Chiesa e con la Chiesa in favore dell’evangelizzazione dell’uomo. Penso alle molteplici attività pastorali nelle parrocchie, nei santuari e nei centri di culto, per la catechesi e la formazione cristiana dei bambini, dei giovani e degli adulti, manifestando la vostra passione per Cristo e per l’umanità: Penso al grande lavoro nel campo educativo, nelle università e nelle scuole; alle molteplici opere sociali, attraverso le quali andate incontro ai fratelli più bisognosi con l’amore stesso di Dio. Penso anche alla testimonianza, a volte rischiosa, di vita evangelica nelle missioni ad gentes , in circostanze spesso difficili.

Giornali cattolici

I giornali cattolici aiutano l’opinione pubblica a leggere la realtà da un punto di vista evangelico “La Federazione Italiana Settimanali Cattolici riunisce i settimanali diocesani e i vari organi di stampa di ispirazione cattolica di tutta la penisola italiana . Essa sorse nel 1966 per rispondere all’esigenza di sviluppare sinergie e collaborazioni, volte a favorire il prezioso compito di far conoscere la vita, l’attività e l’insegnamento della Chiesa. Creando dei canali di comunicazione tra i diversi organi di stampa locali, sparsi in tutta Italia, si è voluto rispondere all’esigenza di

Santa Caterina

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Santa Caterina da Siena, una donna che ha avuto un ruolo eminente nella storia della Chiesa e dell’intero tessuto sociale in Italia e in Europa “Quest’oggi vorrei parlarvi di una donna che ha avuto un ruolo eminente nella storia della Chiesa . Si tratta di santa Caterina da Siena. Il secolo in cui visse – il quattordicesimo – fu un’epoca travagliata per la vita della Chiesa e dell’intero tessuto sociale in Italia e in Europa. Tuttavia, anche nei momenti di maggiore difficoltà, il Signore non cessa di benedire il suo Popolo, suscitando Santi e Sante che scuotano le menti e i cuori provocando conversione e rinnovamento. Caterina è una di queste e ancor oggi ella ci parla e ci sospinge a camminare con coraggio verso la santità per essere in modo sempre più pieno discepoli del Signore .

La fede vera

La fede vera, pasquale   cioè la regalità dell’amore divino, non vuole far scendere Gesù dalla Croce, ma si affida a Lui, sta con Lui sulla Croce “ Il primo servizio del Successore di Pietro è quello della fede . Nel Nuovo Testamento, Pietro diviene “pietra” della Chiesa in quanto portatore del Credo: il “noi” della Chiesa inizia col nome di colui che ha professato per primo la fede in Cristo, inizia con la sua fede; una fede dapprima acerba e ancora “troppo umana”, ma poi, dopo la Pasqua, matura e capace di seguire Cristo fino al dono di sé; matura nel credere che Gesù veramente è il Re; che lo è proprio perché è rimasto sulla Croce,

Unità dei cristiani

L’unità tra tutti i discepoli di Cristo non “la facciamo noi”, ma la “fa” Dio: viene dall’alto, dall’unità del Padre con il Figlio nel dialogo d’amore che è lo Spirito Santo “ E’ per me una grande gioia incontrarvi in occasione della Plenaria del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani… Ieri, come ha ricordato Mons. Koch, avete celebrato, con un solenne Atto commemorativo, il 50° anniversario dell’istituzione del vostro Dicastero… In questi ultimi anni, poi, il Pontificio Consiglio si è impegnato, tra l’altro, in un ampio progetto, il cosiddetto Harvest Projet , per tracciare un primo bilancio dei traguardi conseguiti nei dialoghi teologici con le principali Comunità ecclesiali del Vaticano II. Si tratta di un prezioso lavoro che ha messo in evidenza sia le aree di convergenza, sia quelle in cui è necessario continuare ad

Primavera eucaristica

C’è oggi nella Chiesa una “primavera eucaristica ” “Anche questa mattina vorrei presentarvi una figura femminile, poco nota, a cui la Chiesa però deve una grande riconoscenza, non solo per la santità di vita, ma anche perché, con il suo grande fervore, ha contribuito all’istituzione di una delle solennità liturgiche più importanti dell’anno, quella del Corpus Domini . Si tratta di santa Giuliana di Cornillon , nota anche come santa Giuliana di Liegi. Possediamo alcuni dati sulla sua vita soprattutto attraverso una biografia, scritta probabilmente da un ecclesiastico contemporaneo, in cui vengono raccolte varie testimonianze di persone che conobbero direttamente la Santa. Giuliana nacque tra il 1191 e il 1192 nei pressi di Liegi, in Belgio. E’ importante sottolineare

Il Papa della Parola di Dio

Alla scuola di Benedetto XVI il Papa della Parola di Dio Ascoltare qui e ora Dio che   rivolge la sua Parola a noi singolarmente   e comunitariamente nella lettura pregata della Scrittura ci apre ai Sacramenti dove Egli si dona a noi in persona attraverso cose corporali. E il centro dove Dio è indissolubilmente parola per noi e si dona in persona attraverso cose corporali   è l’Eucaristia. “Mentre allora Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: ‘ Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!’. Ma egli disse: ‘ Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio (cioè Dio che si fa parola per noi) e la osservano!’” ( Lc 11,27-28). Alla folla che sente il grido di ammirazione di questa donna, colpita dalla sua predicazione, Gesù precisa: Beati coloro ascoltano Dio   che si fa parola e puntano a realizzare liberamente, con il dello Spirito, quello che la Parola dice. L’esortazione apostolica post – sinodale Verbum Domini

Agricoltura

Occorre rivalutare l’agricoltura non in senso nostalgico, ma come risorsa indispensabile per il futuro anche sul piano culturale “Paolo sottolinea l’importanza del lavoro per la vita dell’uomo…La crisi economica in atto va presa in tutta al sua serietà: essa ha numerose cause e manda un forte richiamo ad una revisione profonda del modello di sviluppo economico globale (Caritas in veritate , 21). E’ un sintomo acuto che si è aggiunto ad altri ben più gravi e già ben conosciuti, quali il perdurare dello squilibrio tra ricchezza e povertà, lo scandalo della fame, l’emergenza ecologica e, ormai anch’esso generale, il problema della disoccupazione. In questo quadro , appare decisivo un rilancio strategico

Verbum Domini

Benedetto XVI il Papa della Parola di Dio 1.          “LA PAROLA DEL SIGNORE rimane in eterno. E questa è la Parola del Vangelo che vi è stato annunziato” ( 1 Pt 1,25; Is 40,8). Con questa espressione della Prima Lettera di san Pietro, che riprende le parole del profeta Isaia, siamo posti di fronte al mistero di Dio che comunica se stesso mediante il dono della sua Parola. Questa Parola, che rimane in eterno, è entrata nel tempo. Dio ha pronunciato la sua eterna Parola in modo umano; il suo Verbo “si fece carne” (Gv 1,14). Questa è la buona notizia. Questo è l’annuncio che attraversa i secoli, arrivando fino a noi oggi. La XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, celebratasi in Vaticano dal 5 al 26 ottobre 2008, ha avuto come tema La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa. E’ stata una esperienza profonda di incontro con Cristo, Verbo del Padre, che è presente dove due o tre si trovano uniti nel suo nome (Mt 18,20). Con

La liturgia

L’autentico credente, in ogni tempo, sperimenta nella liturgia la presenza, il primato e l’opera di Dio “ 1. In questi giorni siete riuniti (come Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana) ad Assisi, la città nella quale “nacque al mondo un sole” (Dante, Paradiso, Canto XI), proclamato dal venerabile Pio XII Patrono d’Italia: san Francesco, che conserva intatte la sua freschezza e la sua attualità – i Santi non tramontano mai! – dovute al suo essersi conformato totalmente a Cristo, di cui fu icona viva. Come il nostro, anche il tempo in cui visse san Francesco era segnato da profonde trasformazioni culturali, favorite dalla nascita delle università, dallo sviluppo dei comuni e dal diffondersi di nuove esperienze religiose.

Sagrada Familia

Urge superare la scissione tra coscienza umana, tra esistenza in questo mondo temporale e apertura alla vita eterna “Cosa significa dedicare questa chiesa della Sagrada Familia? Nel cuore del mondo, di fronte allo sguardo di Dio e degli uomini, in un umile e gioioso atto di fede, abbiamo innalzato un’immensa mole di materia, frutto della natura e di un incalcolabile sforzo dell’intelligenza umana, costruttrice di quest’opera d’arte. Essa è un segno visibile del Dio invisibile, alla cui gloria svettano queste torri, frecce che indicano l’assoluto della luce e di colui che è la Luce , l’Altezza e la Bellezza medesime. In questo ambiente, Gaudì volle unire l’ispirazione che gli veniva dai tre grandi libri dei quali si nutriva come uomo, come credente e come architetto: il libro della natura, il libro della Sacra Scrittura e il libro della Liturgia. Così unì la realtà del mondo e la storia della salvezza, come ci è

Europa Cristiana

Dio è l’origine del nostro essere e il fondamento e il culmine della nostra libertà, non il suo oppositore “” Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù” (At 4,33). In effetti, al punto di partenza di tutto ciò che il cristianesimo è stato e continua ad essere non si trova un’iniziativa o un progetto umano, ma Dio, che dichiara Gesù giusto e santo di fronte alla sentenza del tribunale umano che lo condannò come blasfemo e sovversivo; Dio, che ha strappato Gesù Cristo dalla morte; Dio, che farà giustizia a tutti quelli che sono ingiustamente gli umiliati della storia. “Di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono” (At 5,32), dicono gli apostoli. Così infatti essi diedero testimonianza della vita, morte e risurrezione di Cristo Gesù, che conobbero mentre predicava e compiva miracoli. A noi, cari fratelli, spetta oggi seguire l’esempio degli apostoli, conoscendo il Sig

Pellegrinaggio

Andare in pellegrinaggio significa uscire da noi stessi per andare insieme incontro a Dio là dove Egli si è manifestato “Andare in pellegrinaggio non è semplicemente visitare   un luogo qualsiasi per ammirare i suoi tesori di natura, arte e storia. Andare in pellegrinaggio significa, piuttosto, uscire da noi stessi per andare incontro a Dio là dove Egli si è manifestato, là dove la grazia divina si è mostrata con particolare splendore e ha prodotto abbondanti frutti di conversione e santità tra i credenti. I cristiani andarono in pellegrinaggio, anzitutto, nei luoghi legati alla passione, morte e risurrezione del Signore, in Terra Santa. Poi a Roma, città del martirio di Pietro e Paolo, e anche a Compostela che, unita alla memoria di san Giacomo, ha accolto pellegrini da tutto il mondo, desiderosi di rafforzare il loro spirito con la testimonianza di fede e amore dell’Apostolo.

Carità e verità

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L’annuncio di Gesù Cristo è “il primo e principale fattore di sviluppo” (n. 8) 1. In occasione dell’Assemblea Plenaria, desidero anzitutto ringraziare il dicastero per il suo molteplice impegno nell’aiutare tutta la Chiesa, particolarmente questa Sede Apostolica, in una rinnovata evangelizzazione del sociale, agli inizi del terzo millennio. Non solo le singole persone, ma i popoli e la grande famiglia umana attendono – a fronte di ingiustizie e forti disuguaglianze – parole di speranza, pienezza di vita, l’indicazione di Colui che può salvare l’umanità dai suoi mali radicali. 2. Come ricordavo nella mia Enciclica Caritas in veritate – seguendo le orme del Servo di Dio Paolo VI – l’annuncio di Gesù Cristo è “ il primo e principale fattore di sviluppo ” (n.8). Grazie ad esso, infatti, si può camminare sulla strada della crescita umana integrale con l’ardore della carità e la sapienza della verità in un mondo in cui, sovente, la menzogna insidia l’uomo, la società, la

San Carlo

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San Carlo Borromeo, un esempio splendido di che cosa significhi operare per la riforma della Chiesa   “La luce della carità di san Carlo Borromeo ha illuminato tutta la Chiesa e, rinnovando i prodigi dell’amore di Cristo, nostro Sommo ed Eterno Pastore, ha portato nuova vita e nuova giovinezza al gregge di Dio, che attraversava tempi dolorosi e difficili . Per questo mi unisco con tutto il cuore alla gioia dell’Arcidiocesi ambrosiana nel commemorare il quarto centenario della canonizzazione di questo grande Pastore, avvenuta il 1 novembre 1610. 1. L’epoca in cui visse Carlo Borromeo fu assai delicata per la Cristianità. In essa l’Arcivescovo di Milano diede un esempio splendido di che cosa significhi operare per la riforma della Chiesa. Molti erano i disordini da sanzionare, molti gli

Margherita d’Oingt

E’ solo la luce del Signore, la sua forza e il suo amore che ci pulisce, ci purifica e ci dà la retta via “Con Margherita d’ Oingt siamo introdotti nella spiritualità certosina, che si ispira alla sintesi evangelica vissuta e proposta da san Bruno…Non abbiamo notizie circa la sua infanzia (forse intorno al 1240), ma dai suoi scritti possiamo intuire che sia trascorsa tranquilla, in un ambiente familiare affettuoso . Infatti, per esprimere l’amore sconfinato di Dio, ella valorizza molto immagini legate alla famiglia, con particolare riferimento alle figure del padre e della madre…Sempre dalle sue meditazioni, intuiamo che entrò nella certosa di Poleteins in risposta alla chiamata del Signore, lasciando tutto e accettando la severa regola certosina, per essere

Educazione

Educare significa avere una gioia nel cuore e comunicarla a tutti per rendere bella e buona la vita Domanda del ragazzo ACR:   Santità, cosa significa diventare grandi? Cosa devo fare per crescere seguendo Gesù? Chi può aiutare? “Che cosa fa un bambino per vedere se diventa grande ? Confronta la sua altezza con quella dei compagni; e immagina di diventare più alto, per sentirsi più grande. Io, quando sono stato ragazzo, alla vostra età, nella mia classe ero uno dei più piccoli, e tanto più ho avuto il desiderio di essere un giorno molto grande; e non solo grande di misura, ma volevo fare qualcosa di grande, di più nella mia vita, anche se non conoscevo questa parola “c’è di più”. Crescere in altezza implica questo “c’è di più”. Ve lo dice il vostro cuore, che desidera avere tanti amici, che è contento quando si

Scienza

L’esito positivo della scienza del ventunesimo secolo dipenderà sicuramente, in grande misura, dalla capacità dello scienziato di ricercare la verità e di applicare le scoperte in un modo che va di pari passo con la ricerca di ciò che è giusto e buono “La storia della scienza nel ventesimo secolo è segnata da indubbie conquiste e da grandi progressi . Purtroppo, l’immagine popolare della scienza del ventesimo secolo è a volte caratterizzata in modo diverso, da due elementi estremi. -          Da una parte, la scienza è considerata da alcuni come una panacea, dimostrata dai risultati importanti del secolo scorso. In effetti, i suoi innumerevoli progressi sono stati talmente
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Erik Peterson

La Chiesa riceve da Dio il mandato di condurre gli uomini dalla loro esistenza limitata e isolata ad una comunione universale, dal naturale al soprannaturale, dalla fugacità al compimento alla fine dei tempi “Non abbiamo quaggiù una città stabile, ma andiamo in cerca di quella futura” ( Eb 13,14). Questa citazione della Lettera agli Ebrei, si potrebbe porre come un motto della vita di Erik Peterson . In realtà, egli non ha trovato un vero posto in tutta la sua vita, dove poter ottenere riconoscimento e stabile dimora. L’inizio della sua attività scientifica cade in un periodo di rivolgimenti in Germania dopo la Prima Guerra Mondiale. La monarchia era crollata. L’ordine civile sembrava a rischio di fronte agli sconvolgimenti politici e sociali. Ciò si rifletteva anche nell’ambito religioso, e, in modo

Santa Brigida

L’Europa sappia sempre alimentarsi dalle proprie radici cristiane “Conosciamo bene gli avvenimenti della vita di santa Brigida, perché i suoi padri spirituali ne redassero la biografia per promuovere il processo di canonizzazione subito dopo la morte, avvenuta nel 1373. Brigida era nata settant’anni prima, nel 1303, a Finster, in Svezia, una nazione del Nord – Europa che da tre secoli aveva accolto la fede cristiana con il medesimo entusiasmo con cui la Santa l’aveva ricevuta dai genitori, persone molto pie, appartenenti a nobili famiglie vicine alla Casa regnate. Possiamo distinguere due periodi nella vita di questa Santa. Il primo è caratterizzato dalla sua condizione di donna felicemente sposata.

Immigrati

La presenza della Chiesa, quale popolo di Dio in cammino nella storia in mezzo a tutti gli altri popoli, è l’unica fonte di fiducia e di speranza “La Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato offre l’opportunità, per tutta la Chiesa, di riflettere su un tema legato al crescente fenomeno della migrazione, di pregare affinché i cuori si aprano all’accoglienza cristiana e di operare perché crescano nel mondo la giustizia e la carità, colonne per la costruzione di una pace autentica e duratura. “Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni e gli altri” (Gv 13,34) è l’invito che il Signore ci rivolge con forza e ci rinnova costantemente: se il Padre ci chiama ad essere figli amati nel suo Figlio prediletto, ci chiama anche a riconoscerci tutti come fratelli in Cristo. Da questo legame profondo tra tutti gli

Manuale per il cattolico in politica

Il cattolico in politica: manuale per la ripresa Il Santo Padre Benedetto XVI ha più volte espresso il desiderio, fondato su una evidente e urgente necessità teologica e pastorale, che nasca in Italia e nel mondo una nuova generazione di cattolici impegnati in politica. Anche il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, card. Angelo Bagnasco, pur apprezzando i cattolici che attualmente sono impegnati, facendo eco alle parole del Papa, ha espresso l’auspicio di questo “sogno”. “Ora – nella prefazione   a “Il cattolico in politica” Cantagalli , Siena 2010 – S. E. Mons. Gianpaolo Crepaldi , arcivescovo – vescovo di Trieste e per lungo tempo impegnato nella Santa sede con altri incarichi nel campo della evangelizzazione del sociale e della promozione della giustizia e della pace cristiane, ha scritto questo “ Manuale”, che bene si inserisce nell’impegno per la realizzazione di quel “sogno”: formare

Elisabetta d'Ungheria

La fede, l’amicizia con Cristo creano il senso della giustizia, dell’uguaglianza di tutti, dei diritti degli altri e creano l’amore, la carità di vederLo negli altri “Oggi vorrei parlarvi di una delle donne del Medioevo che ha suscitato maggiore ammirazione; si tratta di santa Elisabetta d’Ungheria, chiamata anche Elisabetta di Turingia. “Nacque nel 1207…All’età di 18 anni, Ludovico (il fidanzato), dopo la morte del padre, iniziò a regnare sulla Turingia. Elisabetta divenne però oggetto di sommesse critiche, perché il suo modo di comportarsi non corrispondeva alla vita di corte. Così anche la celebrazione del matrimonio non fu sfarzosa e le spese per il banchetto furono in parte devolute ai poveri. Nella sua profonda sensibilità vedeva le contraddizioni tra la fede professata e la pratica cristiana. Non sopportava i compromessi.

Ai seminaristi

La cosa più importante nel cammino verso il sacerdozio e durante tutta la vita sacerdotale è il rapporto personale con Dio in Gesù Cristo nel noi della Chiesa per la carità pastorale, per la santità, la felicità che riempie il cuore nella vocazione specifica del celibato “ Cari Seminaristi,                              nel dicembre 1944, quando fui chiamato al servizio militare, il comandante di compagnia domandò a ciascuno di noi a quale professione aspirasse per il futuro. Risposi di voler diventare sacerdote cattolico. Il sottotenente replicò: Allora Lei deve cercarsi qualcos’altro. Nella nuova Germania non c’è più bisogno di preti. Sapevo che questa “nuova Germania” era già alla fine, e che dopo le enormi devastazioni portate da quella follia sul Paese, ci sarebbe stato bisogno più che mai di sacerdoti. Oggi, la situazione è completamente diversa. In vari modi, però, anche oggi molti pensano che il sacerdozio cattolico non sia una “professione”

Messa da Requiem

Messa da requiem di Giuseppe Verdi: il tentativo di superare il grido della disperazione davanti alla morte per ritrovare l’anelito di vita che diventa silenziosa e accorata preghiera: “Libera me Domine” “Al termine di un ascolto così intenso (Venerdì 15 ottobre, nell’Aula Paolo VI, il Papa ha ascoltato un concerto insieme ai padri sinodali dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi, offerto dal Direttore d’Orchestra e compositore Enoch zu Guttemberg), l’animo vorrebbe sostare in raccoglimento, ma al tempo stesso sente il bisogno di manifestare la riconoscenza. Sono lieto di salutare i Signori Cardinali, i Presuli

Cattolici in politica

Cattolici nell’Italia di oggi con un’agenda di speranza per il futuro del Paese e di tutta l’Umanità “Il primo pensiero, nel rivolgermi a Lei cardinale Angelo Bagnasco Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e ai Convegnisti riuniti a Reggio Calabria in occasione della celebrazione della 46° Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, è di profonda gratitudine per il contributo di riflessione e di confronto che a nome della Chiesa in Italia, volete offrire al Paese.