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Visualizzazione dei post da novembre, 2009

Incontro e assimilazione a Cristo

Centro della fede celebrata nella liturgia è la presenza, l’incontro, l’assimilazione di Cristo “Il Concilio insiste sul fatto che il centro della liturgia (della fede celebrata) è Cristo, come il sole intorno al quale, al modo dei pianeti, restano la Beata Vergine Maria – la più vicina – e quindi i martiri e gli altri santi che “in cielo cantano a Dio la lode perfetta e intercedono per noi” ( Sacrosanctum Concilium , 102). Questa è la realtà dell’Anno liturgico vista, per così dire, “dalla parte di Dio”. E dalla parte – diciamo – dell’uomo, della storia e della società? Che rilevanza può avere? La risposta ce la suggerisce proprio il cammino dell’Avvento. Il mondo contemporaneo ha bisogno soprattutto di speranza: ne hanno bisogno i popoli in via di sviluppo, ma anche quelli economicamente evoluti. Sempre più ci accorgiamo che ci troviamo in un’unica barca e dobbiamo salvarci tutti insieme . Soprattutto ci rendiamo conto, vedendo crollare tante sicurezze, che abbiamo bi

Trinità!

La Trinità è veramente comunione perfetta! “La scienza di cui si occupano i filosofi e i teologi Vittorini (Ugo e Riccardo di San Vittore) è in modo particolare la teologia, che richiede innanzitutto lo studio amoroso della Sacra Scrittura. Per conoscere (chi è) Dio, infatti, non si può che partire da ciò che Dio stesso ha voluto rivelare di sé attraverso le Scritture. In questo senso, Ugo di San Vittore è un tipico rappresentante della teologia monastica, interamente fondata sull’esegesi biblica. Per interpretare la Scrittura, egli propone la tradizionale articolazione patristico – medioevale , cioè il senso storico – letterale, anzitutto, poi quello allegorico e anagogico, e infine quello morale. Si tratta di quattro dimensioni del senso della Scrittura, che anche oggi si riscoprono di nuovo, per cui si vede che nel testo e nella narrazione offerta si nasconde un’indicazione più profonda: il filo della fede, che ci conduce verso l’alto e ci guida su questa terra, insegnandoci

Dichiarazione di Manhattan

“Noi daremo a Cesare ciò che è di Cesare, in tutto e con generosità. Ma in nessuna circostanza noi daremo a Cesare ciò che è di Dio” Sul blog di Sandro Magister è pubblicata la “ Dichiarazione di Manhattan ”, sottoscritta da 152 leader cattolici, protestanti, ortodossi, uniti con un forte appello pubblico a difesa della vita, del matrimonio, della libertà religiosa e dell’obiezione di coscienza. L’appello è lanciato da esponenti di primissimo piano della Chiesa cattolica, delle Chiese ortodosse, della Comunione anglicana e delle comunità evangeliche degli Stati Uniti. Si tratta di un modo che corrisponde sia alla “laicità positiva ” e sia a quel tipo di ecumenismo proposti da Benedetto XVI. “I cristiani, quando hanno dato vita ai più alti ideali della loro fede, hanno difeso il debole e il vulnerabile e hanno lavorato instancabilmente per proteggere e rafforzare le istituzioni vitali della società civile , a cominciare dalla famiglia. Noi siamo cristiani ortodossi, c

Arte

La via della bellezza ci conduce a cogliere il Tutto nel frammento, l’Infinito nel finito, Dio nella storia dell’ umanità “La bellezza, da quella che si manifesta nel cosmo e nella natura a quella che si esprime attraverso le creazioni artistiche, proprio per la sua caratteristica di aprire e allargare gli orizzonti della coscienza umana, di rimandarla oltre se stessa, di affacciarla sull’abisso dell’Infinito, può diventare una via verso il Trascendente, verso il Mistero ultimo, verso Dio. L’arte, in tutte le sue espressioni, nel momento in cui si confronta con i grandi interrogativi dell’esistenza, con i temi fondamentali da cui deriva il senso del vivere, può assumere una valenza religiosa e trasformarsi in un percorso di profonda riflessione interiore e di spiritualità. Questa affinità, questa sintonia tra percorso di fede e itinerario artistico, l’attesta un incalcolabile numero di opere d’arte che hanno come protagonisti i personaggi, le storie, i simboli di quell’ immenso d

Architettura

Dalla fede celebrata nelle Cattedrali si è sviluppato il cristianesimo come religione popolare e l’odierno sistema democratico “La fede cristiana, profondamente radicata negli uomini e nelle donne di quei secoli, non diede origine soltanto a capolavori della letteratura teologica, del pensiero e della fede. Essa ispirò anche una delle creazioni artistiche più elevate della civiltà universale: le cattedrali, vera gloria del Medioevo cristiano. Infatti, per circa tre secoli, a partire dal principio del secolo XI si assistette in Europa a un fervore artistico straordinario…Vari fattori contribuirono a questa rinascita dell’architettura religiosa…Fu però principalmente grazie all’ardore e allo zelo spirituale del monachesimo in piena espansione che vennero innalzate chiese abbaziali, dove la liturgia poteva essere celebrata con dignità e solennità, e i fedeli potevano sostare in preghiera, attratti dalla venerazione delle reliquie dei santi, mèta di incessanti pellegrinaggi. -

Università cattoliche

Il ruolo insostituibile delle Facoltà ecclesiastiche e delle Università cattoliche nella Chiesa e nella società Il Concilio Vaticano II lo aveva già ben sottolineato nella Dichiarazione Gravissimum educationis , quando esortava le Facoltà ecclesiastiche ad approfondire i vari settori delle scienze sacre, per avere una conoscenza sempre più profonda della Rivelazione, per esplorare il tesoro della sapienza cristiana, favorire il dialogo ecumenico e interreligioso, e per rispondere ai problemi emergenti in ambito culturale (n. 11)… La Costituzione apostolica Sapientia christiana , fin dalle sue prime espressioni, rileva l’urgenza, ancora attuale, di superare il divario esistente tra fede e cultura, invitando ad un maggiore impegno di evangelizzazione, nella ferma convinzione che la Rivelazione cristiana è una forza trasformante, destinata a permeare i modi di pensare, i criteri di giudizio, le norme di azione. Essa è in grado di illuminare, purificare e rinnovare i cos

Evangelizzare

Lo spirito di fede vede la storia alla luce del Vangelo e con la certezza della presenza di Cristo “Il riferimento a quell’evento (San Paolo nell’Areopago di Atene, simbolo dei nuovi ambienti in cui si deve proclamare il Vangelo) costituisce un invito pressante a saper valorizzare gli “areopaghi” di oggi, dove si affrontano le grandi sfide dell’evangelizzazione. Voi intendete analizzare questo tema con realismo, tenendo conto dei molti cambiamenti sociali avvenuti. Un realismo sorretto dallo spirito di fede, che vede la storia alla luce del Vangelo, e con la certezza che aveva san Paolo della presenza del Risorto. Risuonano confortanti anche per noi le parole che Gesù gli rivolse a Corinto: “Non aver paura; continua a parlare e non tacere, perché io sono con te e nessuno cercherà di farti del male”(At 18,9-10). In maniera efficace, il servo di Dio Paolo VI ebbe a dire che non si tratta soltanto di predicare il Vangelo, ma di “raggiungere e quasi sconvolgere mediante la forza del Vangel

Cuore ed ambiente

Il vissuto ecclesiale tra l’annuncio del Vangelo e l’attenzione al cuore dell’uomo e all’ambiente in cui vive “L’intima natura della Chiesa si esprime in triplice compito: annuncio della Parola di Dio, celebrazione dei Sacramenti, servizio della carità, la carità appartiene alla natura stessa della Chiesa. Operando in questo ambito della vita ecclesiale, voi del Pontificio Consiglio “Cor Unum” svolgete una missione che si colloca in una tensione costante tra due poli: l’annuncio del Vangelo e l’attenzione al cuore dell’uomo e all’ambiente in cui egli vive. Quest’anno due speciali eventi ecclesiali hanno messo in risalto tale aspetto: la pubblicazione dell’Enciclica Caritas in veirtate e la celebrazione dell’Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi sulla riconciliazione, la giustizia e la pace. In prospettive diverse ma convergenti, essi hanno evidenziato come la chiesa, nel suo annuncio salvifico, non possa prescindere dalle condizioni concrete di vita degli

Emergenza

Immersi in una società frammentata e relativista occorre mantenere sempre aperti la mente e il cuore alla verità “Il contesto odierno è caratterizzato da una sempre preoccupante emergenza educativa, sulla quale ho avuto modo di soffermarmi in varie occasioni, nella quale assume una rilevanza del tutto particolare il compito di coloro che sono chiamati all’insegnamento. Si tratta anzitutto del ruolo dei docenti universitari, ma anche dello stesso iter formativo degli studenti che si preparano a svolgere la professione nei diversi ordini e gradi della scuola, oppure di professionisti nei vari ambiti della società. Infatti, ogni professione diventa occasione per testimoniare e tradurre in pratica i valori interiorizzati personalmente durante il periodo accademico. La profonda crisi economica, diffusa in tutto il mondo, con le cause che ne sono all’origine, hanno evidenziato l’esigenza di un investimento più deciso e coraggioso nel campo del sapere dell’educazione, quale per rispo